Questa viola è nata prendendo a riferimento una famiglia di liutai molto antichi. Si tratta della famiglia di Zanetto de Michelli. Esistono pochissimi strumenti attribuibili a Peregrino Michelli di Zanetto, il figlio di Zanetto, anch’egli probabilmente liutaio, e tutti questi strumenti sono delle viole.


La particolarità estetica di questo strumento stà nel riccio a sguscia singola.


La parte laterale del riccio ricorda i lavori di Gasparo da Salò.


Il manico è stato innestato.
Tutto lo strumento è stato antichizzato.

Il filetto è in ebano e bosso, e crea linee molto irregolari, è stato eseguito con le striscie non incollate.


Ho spessorato il fondo tenendo una zona con più legno esattamente dove cade l’anima, per poi decrescere gradualmente verso l’esterno.

Ecco la fase di piallatura delle fasce, un’operazione molto delicata.

Le striscioline di acero che escono dalla pialla sembrano i capelli di qualche essere fantastico, un essere fantastico biondo.

Mi sono divertito a fare dei piroli in bosso locale per questa viola. Poi non ho voluto tingerli, trovo che siano molto nobili di questo colore.
Le coroncine dei piroli sono in ebano.
Il bottone è anch’esso in bosso, ho avuto premura di rinforzarne l’alloggio nel zocchetto inferiore d’abete con una boccola d’ebano.
Anche la mentoniera richiama il colore del bosso naturale ed è in abete, è molto leggera e rispetta la vibrazione della tavola più di altre mentoniere pesanti.
Il suono è potente e penetrante, se fate attenzione potete sentire anche il crepitio del fuoco: la piccola stufa nel mio laboratorio.
Le fotografie con sfondo bianco sono state scattate da Luciano Olzer, mio zio. Di solito ha un’altro approccio alla fotografia, andate a trovarlo nel suo studio a Pergine Valsugana in via Cesare Battisti 12 , vi stupirà!
Grazie Luciano!