Ogni modello non costituisce solamente l’estetica di una forma, ma rappresenta la filosofia di un intento costruttivo, finalizzato alla ricerca di un approccio alla musica, ad una particolare sfumatura del suono, alle emozioni connesse alla risposta di una strumento.
“I met Mr. Olzer in Cremona, at the “Mondo Musica” exhibition. In his booth/workshop I saw a beautiful dark painted viola, of wich the back was particularly lovely. The viola had been made a few months before, but I immediately liked its tone: soft, deep and mellow.
I wish Mr Olzer even further success in his maker career.”
Ula Ulijona (prima viola dell’orchestra RAI di Torino, precedentemente violista della “Kremerata Baltica”)
Nella mia ricerca personale come artigiano trentino pongo particolare rilevanza alle materie prime.
Mi preoccupo di controllare le essenze lignee dal momento in cui le individuo in natura fin alla loro messa in opera, in modo così da potermi assicurare che il momento del taglio di un albero coincida con un suo periodo biologico adeguato e rispetti le fasi lunari più propizie, secondo le antiche culture degli artigiani.
Spacco personalmente i tronchi del miglior abete trentino, anziché segarlo, favorendo la sua fibra naturale e assicurandomi una corretta e lunga stagionatura, selezionando solo i pezzi migliori.
Questo processo di produzione, benchè lungo, oltre che a regalarmi l’indipendenza dal commercio di legno su vasta scala, rende il mio lavoro etico e sostenibile, mi permette di analizzare empiricamente la materia prima sin dal taglio della pianta, studiando non solo il legno, ma anche il terreno dov’è cresciuta, il tipo di bosco e di esposizione a vento e luce nonché l’altezza s.l.m. e tutte le variabili relative alla sua stagionatura.
Nello stesso modo affronto l’estrazione della colofonia di larice per la vernice, la cottura dell’inchiostro per la colorazione nera del filetto con le galle di quercia, l’approccio ad ogni piccolo particolare che concorre a rendere i miei strumenti unici non solo nella lavorazione ma nell’essenza.
I modelli a cui mi ispiro sono quelli della tradizione classica italiana, in particolare quella cremonese e quella bresciana. Ogni modello non costituisce solamente l’estetica di una forma, ma rappresenta la filosofia di un intento costruttivo, finalizzato alla ricerca di un approccio alla musica, ad una particolare sfumatura del suono, alle emozioni connesse alla risposta di una strumento.
Le tecniche di lavorazione che adotto prediligono la lavorazione manuale del legno, e sono conformi alle tecniche classiche della liuteria italiana del XVI e del XVII secolo.
Il mio laboratorio è attivo nella costruzione degli strumenti della famiglia degli archi, in particolare di violini, viole e violoncelli.
Mi occupo inoltre di restauro, di messa appunto e di reincrinatura degli archi.